L'idrocoltura nell'antichità
I giardini pensili di Babilonia
I chinampa
L’idrocoltura dal 1600
Jean Baptiste Van Helmont
(1577-1644)
Medico e studioso belga, il suo nome è legato al termine gas da lui coniato per definire gli spiriti aerei. Van Helmont fu anche tra i primi studiosi che mise in dubbio la convinzione degli antichi greci per i quali le piante assorbivano il loro nutrimento unicamente dal suolo. Con un esperimento scientifico dimostrò che la terra contribuisce in misura minima all'aumento del peso di una pianta. Van Helmont piantò nella terra un salice dal peso conosciuto e lo innaffiò regolarmente con acqua piovana; dopo 5 anni pesò la pianta e la terra scoprendo che il salice era aumentato di 76,7 kg e la terra aveva perso solo 55 grammi: dedusse quindi che era l’acqua e non la terra l’elemento più importante per lo sviluppo della pianta. L'opera che comprende anche questo esperimento fu pubblicata postuma nel 1648.
Robert Boyle
(1627-1691)
Chimico e fisico irlandese, famoso per l’omonima legge sul rapporto tra gas e pressione esercitata, è l’autore del primo libro di chimica moderna dal titolo «The sceptical chymist» (Il chimico scettico). Si interessò anche di piante e nel 1666 replicò con maggior rigore scientifico l’esperimento di Van Helmont giungendo alle stesse conclusioni.
John Woodward
(1665-1728)
Naturalista, antiquario e geologo, nel 1699 pubblicò i risultati di una sua ricerca sulla coltivazione di piante senza suolo (Water method culture): coltivò alcune piantine di menta piperita in acqua con un diverso grado di purezza e scoprì che quelle cresciute in acqua contenente del terreno si sviluppavano meglio di quelle mantenute in sola acqua distillata.
Stephen Hales
(1667-1761)
Chimico, botanico, scienziato sperimentale ed inventore inglese (costruì uno dei primi ventilatori contro l'aria viziata, adottato con successo nelle prigioni di Savoia), studiò l'evaporazione dell’acqua nelle piante, la crescita di gemme e foglie, le variazioni delle radici e dimostrò con numerosi esperimenti che le piante traggono una parte del loro nutrimento dall’aria attraverso le foglie. Ora sappiamo che si riferiva all’anidride carbonica.
L’IDROCOLTURA DAL 1600
Jethro Tull
(1674-1741)
Agronomo e inventore inglese, è conosciuto come il pioniere dell’agricoltura moderna. Studiò all'università St. John ad Oxford, ed è considerato uno dei fautori del metodo scientifico ed in particolare dell'empirismo in agricoltura. Ha contribuito a trasformare le pratiche agricole inventando o migliorando numerosi strumenti. Nel 1701 inventò la prima seminatrice meccanica. Una curiosità: il complesso rock inglese degli anni Sessanta ha preso il suo nome dell’inventore.
Joseph Priestley
(1733-1804)
Sacerdote dello Yorkshire, fu tra i primi a condurre studi approfonditi sui gas atmosferici. Vissuto vicino a una fabbrica di birra, osservò i processi di fermentazione e indagò le proprietà del gas rilasciato durante questi processi. Aggiungendo quindi l’anidride carbonica all’acqua inventò l’acqua frizzante. Scoprì anche l’ossigeno, che verrà chiamato così tre anni dopo dallo scienziato francese Lavoisier. Pristely condusse un importante esperimento che dimostrò che le piante rinnovano l’aria consumando anidride carbonica e rilasciando ossigeno. Il processo, noto come fotosintesi, fu scoperto solo cento anni più tardi, nel 1862.
Jan Ingenhousz
(1730-1799)
Medico e naturalista olandese, scoprì che al buio le piante emettono anidride carbonica, mentre alla luce del giorno rilasciano ossigeno. Queste reazioni fanno parte dei processi di fotosintesi che, all’epoca di Ingenhousz, non erano ancora noti.
Theodore de Saussure
(1767-1845)
Studioso svizzero di Chimica e Fisiologia vegetale, nel 1804 pubblica le «Réchérches chimiques sur la vegetation», l’opera in cui per la prima volta viene data la spiegazione organica del processo della fotosintesi. L'opera fu poco conosciuta fino alla traduzione fatta dal barone von Liebig con quarant’anni di ritardo. Una curiosità: il padre di Theodore, Horace-Bénédict de Saussure, è considerato il padre dell’alpinismo perché per primo, dopo averlo scalato, ha calcolato l’altezza del Monte Bianco.
L’idrocoltura dal 1800
L’IDROCOLTURA DAL 1600
Justus von Liebig
(1803-1873)
Chimico tedesco conosciuto come il padre dei fertilizzanti, è il primo che ha stabilito con certezza l’importanza dei sali minerali nella nutrizione della pianta. Scoprì l’isomeria, studiò i cicli del carbonio e dell’azoto e l’azione dei concimi chimici. È anche quello che mise a punto la preparazione degli estratti di carne che ancor oggi portano il suo nome.
Julius von Sachs
(1832-1897)
Botanico tedesco, lo si può considerare il fondatore della Fisiologia vegetale moderna. Coordinando e completando le ricerche di de Saussure, Ingenhousz e von Liebig, diede vita a una disciplina organica distinta. Nello studio del metabolismo delle piante, introdusse l'analisi microchimica dei tessuti e applicò il metodo di idrocoltura per determinare l'importanza di vari sali minerali. Il suo «Handbuch der Experimentalphysiologie der Pflanzen» del 1865 è il primo manuale sull'argomento. Nel 11866 pubblicò anche il primo trattato generale di botanica.
J. L. Knop
(1817-1891)
Chimico agrario tedesco, è noto per i suoi contributi allo studio della fotosintesi clorofilliana e anche per la soluzione nutritiva di K., da lui proposta e ancora oggi utilizzata nelle colture acquose di piante in laboratorio.